Vorrei solo poterti odiare di Kennedy Ryan

Titolo Originale: Block Shot

Usa: 2018

Pagine: 444

Protagonisti: Jared, Banner

Genere: Contemporary Romance

Casa Editrice: Newton Compton

Data di Uscita: 27 maggio 2020

Serie Shot #2

Vorrei solo poterti odiare di Kennedy Ryan

Se Jared Foster avesse un dollaro per ogni volta che Banner Morales gli ha fatto saltare i nervi, sarebbe un uomo ricco. Se avesse un dollaro per ogni volta che lei l’ha rimesso al suo posto, poi, sarebbe miliardario. Jared è un agente sportivo di successo e Banner è la sua concorrente numero uno. Per lui i “no” non esistono.

Sono semplicemente l’occasione per dimostrare quanto è bravo a convincere chiunque a fare affari con lui. Chiunque tranne Banner, ovviamente. Lei è convinta che riuscirà a vincere la sfida con il suo più grande rivale. E non lascerà che la fortissima attrazione tra loro si metta in mezzo…

È incredibile la potenza delle parole, crudeli o gentili, anche se dette da qualcuno che non rispetti. È pazzesco come ti rimangano dentro, come ti guariscano o ti perseguitino.

Leggendo la storia di Banner Morales e soffrendo con lei mentre faticava non tanto a farsi accettare quanto soprattutto ad amare se stessa, mi è tornato in mente il monologo di Tiziano Ferro “Le parole hanno un peso”. Perché infatti certe non sono soltanto parole, tirate contro le persone fanno male come pietre infuocate, ti segnano a vita e scavano cicatrici profonde che nessuno cancellerà mai più.

Banner è stata una ragazzina sovrappeso, criticata aspramente, bullizzata e ridicolizzata da idioti inutili di cui purtroppo il mondo è sempre troppo pieno.

Estremamente intelligente, piena di buona volontà e grande cuore, dotata di quella forza e tenacia che hanno solo i migliori e con le quali potrebbero spostare mari e fiumi, si fa strada nella vita con il lavoro duro e meritando ogni più piccolo successo.  

Eppure nella sua mente sarà sempre la ragazza cicciottella, quella che non viene  mai scelta, mai amata. Quella meno.

“Quelli meno” sono un esercito, un insieme di persone quasi infinito, sono i figli di un Dio minore, meno importanti, meno fortunati, meno belli, meno ricchi. Quelli che la selezione di Darwin condanna a favore dei baciati dalla fortuna.

Un esempio di questi ultimi? Jared Foster, uno squalo tra gli agenti sportivi, una testa d’ariete nell’acquisire clienti e stipulare contratti: lui carica a testa bassa e in qualche modo riesce sempre a ottenere ciò che si è prefisso. Zero sensi di colpa, zero limiti, zero problemi, zero morale, un vero stronzo, orgoglioso di esserlo. Con il bonus di essere pure bello come Adone.

Mio padre, nonostante la formazione militare e il fatto che sa come uccidere qualcuno in un centinaio di modi diversi, è un uomo gentile. La mia matrigna e il mio fratellastro, brave persone, di buon cuore. E poi ci sono io. Non mi sono mai sentito buono come il resto della mia famiglia.

Jared e Banner sono diversi quanto più diverse due persone non potrebbero essere, eppure, ovviamente, si attraggono come i famosi poli opposti, fin dai tempi dell’università.

Anche se oggi sono rivali, quasi nemici. Eppure è difficile non rimanere stregati dal corpo e dal carattere fortemente volitivo e testardo di Jared, così come è impossibile non innamorarsi del cervello e del cuore con cui Banner ragiona e agisce.

Lui non ha scrupoli, ma rispetta la morale con cui lei valuta le cose e le persone, anzi, è affascinato profondamente da questo suo aspetto. Forse proprio perchè è il suo opposto, l’affascinante, incomprensibile diverso da sè.

Non credo di riuscire a spiegarvi quanto io ami la scrittura di Kennedy Ryan. Ha un alfabeto tutto suo con cui ti scava dentro creandoti immagini e idee, pensieri, sentimenti come pochi altri scrittori sanno fare.

Ti racconta la storia di Cappuccetto Rosso e del lupo cattivo spiegandoti ogni comportamento dell’uno e dell’altro, e trascinandoti sempre dalla parte del personaggio di cui ti sta parlando in quel momento. Probabilmente è andata bene che non ha scritto un thriller, altrimenti mi sarei innamorata dell’assassino…

Ed ecco quindi un’altra autrice di cui leggerei a scatola chiusa anche l’elenco della spesa. Ogni volta sceglie un argomento scottante, un rappresentante di quei figli di un Dio minore e ci scrive attorno una storia memorabile, trascinandoti nel paese delle meraviglie.

Da adolescenti non si dà il giusto valore alle cose che sono davvero preziose, perché pensi che il “raro” sia comune. Ma non è così. Noi non eravamo comuni. In tutti gli anni seguenti, Banner è stata la mia unità di misura e nessuno ha mai retto il confronto. Nessuno lo reggerà mai. Ci sono molte donne meravigliose al mondo. Lo so. Alcune le ho incontrate, ma non è solo quello che Banner è che mi affascina, ma quello che diventiamo quando siamo insieme. Chi sono io con lei.

Amare chi siamo insieme al nostro compagno è la formula giusta per l’amore. Non annullarsi, non arrancare per reggere il confronto, ma camminare fianco a fianco, nel pieno rispetto e fiducia.

Lo so che probabilmente leggendo ci sarà qualcosa che vi infastidirà, e che cozzerà un po’ con quella “fiducia”, ma considerate anche quanto è difficile evitare di bagnarsi quando si è sotto un temporale potente… Ebbene, Jared è come quel temporale e per quanto Banner si ripari sotto il più grande ombrello, nulla la salverà dalla pioggia.

Così come nulla salva una povera lettrice dall’innamorarsi di questa splendida storia di crescita, maturità raggiunta, consapevolezza di sè. Un vero gioiello da non perdere.

Giudizio:

Classificazione: 5 su 5.

Sensualità:

Violenza:

Navillus

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