The Wild by K Webster

Usa, 2017

pagine: 250

Protagonisti: Reed, Devon

Genere: Dark Romance

Casa Editrice: Inedito

Standalone

The Wild by K Webster

I brought them to the wilderness because we couldn’t cope with our reality. The plan was to make a new life that didn’t include heartache.
No people. No technology. No interference. Just us. A chance to piece together what was broken.
But the wilderness is untamed and harsh. Brutal and unforgiving. It doesn’t give a damn about your feelings.
Tragedy lives there too. No escaping the truths that won’t let you go.
All you can do is survive where love, no matter how beastly, is the only thing you can truly count on.
Confusing. Wrong. Twisted. Beautiful. Sick.
Love is wild. And we’re going to set it free.

(Le ho portate in un landa selvaggia, perche non riuscivamo a fare i conti con la nostra realtà. Il piano era una nuova vita che non comprendesse la sofferenza. Niente persone. Nessuna tecnologia. Nessuna interferenza. Solo noi. Una possibilità di rimettere insieme ciò che era stato rotto. Ma la landa selvaggia è indomabile e ostile. Brutale e spietata. Non gliene importa nulla dei tuoi sentimenti. La tragedia perdura anche laggiù. Non si scappa dalla realtà che non ti da tregua. Tutto ciò che puoi fare è sopravvivere nel luogo in cui ami, non importa quanto esso sia irragionevole, è l’unica cosa su cui puoi veramente contare. Confuso. Sbagliato. Contorto. Bellissimo. Malato. L’amore è selvaggio. E noi gli ridaremo la libertà.)

Io adoro tutto ciò che è proibito, che fa storcere il naso e scatena polemiche e reazioni controverse. Perciò, non appena il libro si è affacciato su Amazon, in una già torrida estate, ho spalancato le porte all’Alaska e a questa storia da lettera scarlatta.

La donna cade in una profonda depressione, complici numerosi aborti, e a nulla valgono gli sforzi di suo marito e dell’unica figlia superstite; Sabrina è apatica, non si cura più dei suoi affetti e di ciò che la circonda.

Reed, in preda allo sconforto, prende una decisione: vende tutto ciò che possiede e acquista un terreno in Alaska, un nuovo inizio, senza interferenze di nessun tipo, persone tecnologia, solo lui, Sabrina e Devon. Ma la landa selvaggia è brutale, spietata e li coglie di sorpresa; non sono pronti alla furia della natura, che in una notte di tempesta si porta via Sabrina.

Tutto daccapo, un’altra vita, due persone, un uomo e una ragazzina che si affaccia alla vita da donna in un luogo desolato e sconosciuto.

La morte di sua madre è per Devon uno spartiacque, scopre aspetti di se stessa che prima aveva ignorato o sopito, un’attrazione contorta, insana e sempre più intensa per suo padre, Reed.

“Lo desidero. Voglio far scorrere le mani sulla sua folta barba e baciare le sue labbra perfette.”

La passione per Reed la spinge a provocarlo in tutti i modi, non si da mai per vinta e alla fine, giacché “l’uomo non è di ferro, ma di carne e sangue”, cede e si abbandona alla tentazione, che ha sempre tenuto a bada negli anni.

“La desidero con ogni fibra del mio essere. Quando penso a noi due qua, da soli, tutto acquista un senso. Una fantasia proibita che prende vita.”

Reed si sente un animale, una vile bestia, per aver approfittato di sua figlia, ma i sentimenti che prova per Devon vanno oltre l’amore di un genitore, sono quelli di un uomo attratto da una donna che sente sua, nel corpo e nell’anima, fin da quando la teneva sulle ginocchia.

Il loro rapporto è puro istinto animale, quasi a voler rispecchiare e imitare quella natura selvaggia che li ha accolti dando loro una nuova vita.

“La notte scorsa abbiamo fatto l’amore e questa mattina ci siamo accoppiati. C’è un’enorme differenza e mi piace in tutti e due i modi. “

Lassù, in mezzo alla foresta, tra la neve e in mezzo alla natura, Devon e Reed creano un mondo, una vita, una famiglia. Reed è il capobranco, il guardiano, difende quello spazio affettivo come farebbe un lupo, guidato dall’istinto e dal senso di protezione.

“… voglio sorvegliare la mia famiglia. E loro sono la mia famiglia. Devon è molto più di una figlia, una moglie e un’amica. Lei è suono di risate, vita e amore.”

Capirete che il libro ha suscitato un enorme clamore, un rapporto tra padre e figlia ha un solo nome: incesto.

Ma occorre andare oltre la superficie e scavare a fondo questo legame, andare oltre l’etica e la coscienza.

Dal mio punto di vista, e non sto incentivando le relazioni fra consanguinei, vorrei analizzare il rapporto tra uomo e donna.

Biologicamente, entrambi sono due persone di sesso opposto che, in quella particolare condizione, si trovano a vivere una storia dapprima meramente fisica, infatti si accoppiano, non fanno l’amore, senza scavare a fondo sulla questione morale.

Il legame affettivo non si discute, è presente, evolve e si trasforma in un rapporto di coppia.

Tendo a non giudicare mai i legami affettivi, perché sono intimi e vanno al di là della comprensione, è molto facile salire in cattedra e puntare il dito su ciò che per noi appare immorale e inconcepibile.

Ovviamente il mondo del web è insorto, l’autrice stessa si è dovuta giustificare dalla raffica di critiche che le sono state rivolte.

Ha scritto un libro destinato comunque a scandalizzare, a destare clamore e a porsi un interrogativo morale, etico, religioso, perfino.

Non è forse quello lo scopo di un libro? Spingere il lettore a interrogarsi, a dubitare delle proprie idee, rivedere i propri giudizi e aprire la mente?

Sono certa che “aprire la mente” non sia la definizione giusta per la maggior parte di chi, in un rapporto così scandaloso, vede il peccato, il male.

A voler essere pignola, e io lo sono, la trama non è corposa, anzi, spesso le troppe scene di sesso l’hanno indebolita, ma lo stile narrativo è scorrevole, ed è un piacere leggere.

Ma al di là di questi difetti nella struttura, il punto focale è il rapporto tra padre e figlia, uomo e donna, un legame forte a cui si aggiunge la componente sessuale, un maschio alfa, dominante, rude, a tratti violento, e una ragazza fragile, innocente, che scopre il sesso, ne è attratta, quindi provoca fino a raggiungere il proprio scopo.

È avida di scoprire il corpo del suo uomo, la sua sessualità, che per lei è fortemente legata alla componente affettiva.

Insomma, la Webster è partita da un cliché, sempre in voga nei romance, cacciatore vs preda, gli ha dato le tinte fosche del dark e ha aggiunto il tabù del rapporto padre e figlia.

Sappiamo bene che il genere dark, non è una passeggiata di salute in un campo di fiori ad acchiappare farfalle, perciò si può scegliere, come in tutte le cose.

Se alcuni argomenti urtano la nostra sensibilità, disturbano e non riusciamo a concepirne anche solo l’idea, possiamo decidere di metterli da parte, ma per favore, mai condannare per partito preso.

D’altro canto, leggerli non è sinonimo di assecondare, accettare e dare per scontate scene di violenza, abusi e pratiche sessuali differenti e avulse al nostro mondo.

Un libro rimane sempre fiction, apre la mente, incentiva la conversazione e lo scambio di idee, si può pensarla in maniera diversa senza però ricorrere agli insulti e alla denigrazione del pensiero altrui.

Perciò live and let live, people!

Giudizio:

Classificazione: 5 su 5.

Sensualità:

Violenza:

♦ CHarlot ♦

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