Mille ragioni per odiarti di Penelope Douglas

Titolo Originale: Hideaway

Usa: 2017

Pagine: 466

Protagonisti: Kai, Banks

Genere: New Adult

Casa Editrice: Newton Compton Editori

Data di Uscita: 8 aprile 2019

Serie Devil’s Night #2

Mille ragioni per odiarti di Penelope Douglas

Sono passati sei anni dal loro ultimo incontro.
È davvero cambiato tutto?

Banks non è una ragazza come le altre. È seria, controllata e preferisce di gran lunga starsene da sola, vestita da maschiaccio, piuttosto che parlare con la gente. Vive tra le ombre della città che si allungano intorno al Pope, un hotel abbandonato e oscuro, circondato dal mistero.

Un mistero che qualcuno proveniente dal suo passato vuole conoscere, anche a costo di minacciarla. Anche a costo di spingerla al limite. Kai è uscito di prigione e deve fare i conti con tutti i suoi demoni, con tutti i suoi fantasmi. E così si ritrova faccia a faccia con Banks.

In tutti gli anni trascorsi in prigione, Kai deve ammettere di non avere mai smesso di pensare a lei. Il nuovo incontro tra i due non scatena delle scintille, ma un vero e proprio incendio. Entrambi hanno dei segreti. E nessuno di loro è disposto a condividerli tanto facilmente.

La maggior parte di chi combatte lo fa per sopravvivere. Non ci sono regole. Non esiste la correttezza.

L’adrenalina. Per conto mio l’adrenalina è la droga più potente che esista, perché è tutta nella tua mente, nei tuoi sensi, non è qualcosa di chimico, esterno, che ti “avveleni”. E’ sicura, ma allo stesso tempo è anche pericolosa. Ti fa un effetto potente, fa cadere le tue paure, le tue inibizioni, e ti fa  precipitare nella parte più impulsiva di te…

E, santa (si fa per dire) Penelope Douglas, questo libro è adrenalina pura. Estratto di adrenalina pompato direttamente in vena di chi legge. E la botta ti arriva potente, dimentichi pure dove sei e intanto ti si stampa in faccia un’espressione ebete e incredula.

Che si trattasse di desiderio, rabbia o paura, dovevo smettere di reagire e tenere tutto a bada. Dovevo annoiarlo. Altrimenti ci saremmo scatenati a vicenda. E sarebbe stata guerra.

Kai e Banks si odiano e si sfidano continuamente. Rappresentano i due lati di una stessa medaglia, anche se credono di essere diversi e ciascuno vorrebbe convincere l’altro di essere più forte. Entrambi credono che l’altro sia meno intelligente, meno capace di sentimenti, meno deciso di se stesso.

 Ed entrambi sbagliano.

-Apri la camicia per me, piccolina.
-No. Toglitela tu, la camicia.

Non sono la tua piccolina. Ma hai ragione riguardo al controllo. E’ un’illusione. Guardati. Non ce l’hai mai avuto.

Qui è stato quando mi sono innamorata di Banks. Perché, diciamolo, questo non è il libro di Kai, questa è la storia di Banks, con il contorno di Kai e Damon, e Michael, e tutto il pacchetto completo dei cavalieri e della loro città, comprensivo di famiglie, faide e rancori vari.

E a me non è affatto dispiaciuto leggere la tensione sessuale che si taglia con il coltello tra gli ordini imperiosi di lui e le rispostacce di lei, i loro battibecchi e l’attrazione negata ma densa e crepitante che è sempre  un preliminare, mentre il rapporto/scontro tra i due si costruisce loro malgrado, eppure voluto da entrambi.  

La Douglas è una maestra nella psicologia sessuale, nella costruzione di personaggi fragili ma ostentatamente forti, tenaci eppure pieni di insicurezze…

Chi aveva davvero il controllo? Eravamo entrambi fottuti.

Tra salti nel passato, quando tutti i protagonisti giocavano  a “ una via di mezzo tra nascondino e sette minuti in paradiso”, inconsapevoli della posta in gioco e a volte spettatori di drammi troppo grandi per dei semplici diciassettenni, e scene del presente in cui sono tutti ormai  consci del male e del bene, delle decisioni da prendere e delle loro conseguenze, la stupefacente Penelope  ci trasporta nella fantasia della sua mente. E ci ipnotizza.

“Scappa, perché mi trasformo in una persona molto diversa quando nessuno mi guarda.”

Non è forse ciò che facciamo tutti? Recitiamo una parte, perché la famiglia, la società, il mondo ce lo chiede. E siamo noi stessi solo quando il buio ci copre come una maschera e finalmente siamo liberi di essere… noi.

Ora aspettare il terzo della serie sarà un’agonia, perché sento il bisogno fisico di scoprire il vero Damon, quello dietro la maschera, quello che, cacciati tutti i propri demoni, o una volta abbracciatili, saprà rivelarsi se stesso. Sono certa che ne vedrò delle belle.

Grazie per questo magnifico viaggio di adrenalina, Penelope!

Giudizio:

Classificazione: 5 su 5.

Sensualità:

Violenza:

Navillus

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