La paziente scomparsa di Liz Lawler

Titolo Originale: I’ll Find You

Usa: 2019

Pagine: 320

Protagonisti: Emily Jacobs

Genere: Thriller

Casa Editrice: Newton Compton Editori

Data di Uscita: 29 agosto 2019

La paziente scomparsa di Liz Lawler

Emily Jacobs è appena stata ricoverata nell’ospedale dove lavora come infermiera per una piccola operazione. Quando si sveglia nel cuore della notte, ancora confusa dall’anestesia, fatica a capire bene cosa stia succedendo. Per un momento le sembra quasi che un medico stia cercando freneticamente di rianimare la paziente nel letto a fianco. Al risveglio chiede spiegazioni, ma la risposta è che il letto accanto al suo è sempre stato vuoto.

Una volta tornata al lavoro, Emily è decisa a non dare più peso alla cosa, ma il ritrovamento di un braccialetto riporta a galla tutte le sue inquietudini. Potrebbe essere della donna scomparsa? Più ci pensa e più si convince che i suoi colleghi nascondano un terribile segreto. Potrebbe sbagliarsi, è vero. Forse per colpa di un trauma del suo passato che rischia di influenzarla… E se invece avesse ragione? Chi altro sarebbe in pericolo?.

Finalmente dopo millenni sono riuscita a tornare a leggere. A volte la vita privata si mette di mezzo e ciaone Kindle.

Oggi vi parlo di un thriller davvero molto bello, un libro che mi ha lasciato addosso una gran dose di adrenalina, e che ha soddisfatto degnamente le mie aspettative.

La protagonista è Emily, una giovane infermiera molto competente, abituata ai ritmi del pronto soccorso, una che sente nel sangue il proprio lavoro e che dedica anima e corpo alla guarigione dei pazienti. Almeno fino a quando non scompare la sorella minore Zoe, proprio dall’ospedale in cui Emily lavora, senza lasciare alcuna traccia.

Questo episodio la fa scivolare in un vortice di depressione, ansie e disturbi psicologici tali da farla finire in terapia e farle decidere di abbandonare il suo posto di lavoro.

Ma la vita deve andare avanti, anche se a volte metterla in pausa è l’unica soluzione, ed Emily si trova un nuovo impiego, lontano dai ricordi che la tormentano.

Nella Clinica Windsor Bridge, un luogo lussuoso che a differenza dell’ospedale in cui lavorava prima pare estremamente impostato e di una cortesia esagerata, Emily ricomincia da capo. Con il suo bagaglio emotivo risulta difficile tornare ad essere quella di prima, le angosce la tormentano, e il dolore più grande, quello del non sapere mai cosa sia successo a Zoe, la devasta.

Quando passa dall’essere infermiera al diventare paziente, e mentre riposa nel letto della clinica, assiste a qualcosa che non avrebbe dovuto vedere.

La paziente nel letto a fianco ha una crisi nel pieno della notte. Emily si sveglia ma viene subito sedata e quando il giorno dopo fa domande, l’intero staff mette in dubbio la sua lucidità. Eppure Emily è così convinta…

Avete presente quella sensazione di sapere di aver messo una determinata cosa in un posto ma quando andate a cercarla non trovate nulla? Io riesco a vedere la mia proiezione che sposta l’oggetto incriminato e, con la convinzione di Vanna Marchi, inizio a lanciare anatemi al mondo intero, reo di averlo spostato. Fa niente se poi lo trovo da un’altra parte e il vero ricordo torna a galla…

Emily in questo caso è proprio certa. Però nel corso dell’anno dalla scomparsa di Zoe, spesso ha avuto vuoti di memoria.  Quindi è vero quello che ha visto o è la sua mente ad averle giocato un brutto scherzo?

“La speranza è una spada a doppia lama; il desiderio di vedere qualcuno porta la mente a credere disperatamente che sia vero”

Poi il ritrovamento di un braccialetto le dà la forza di indagare. Nonostante le voci sulla sua salute mentale e la difficoltà ad essere presa seriamente, la sua caparbietà e le sue competenze la portano a scavare in ogni dove. E tu lettore ti trovi ad avere la tachicardia ad ogni capitolo.

E se queste indagini mettessero in pericolo la vita di Emily? O forse non è solo Emily in pericolo? Cosa sta succedendo alla Windsor Bridge, e chi è coinvolto?

Confesso che quando ho terminato la lettura ho faticato a prendere sonno. Tra ansia, adrenalina e tachicardia, prima che le sinapsi si chetassero ho tirato l’alba.

Se non è questo sinonimo di un thriller ben riuscito…

Fidatevi di Emily e leggete la sua storia, non ve ne pentirete!

Giudizio:

Classificazione: 4.5 su 5.

Sensualità: /

Violenza:

Cherry

Rispondi

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.