Bla1re di Anita Gray

Titolo Originale: Blaire

Usa: 2016

Pagine: 473

Protagonisti: Blaire, Maksim, Charlie

Genere: Dark Romance

Casa Editrice: Hope Edizioni

Data di Uscita: 8 giugno 2020

Serie Blaire. Dark Romance #1

Bla1re di Anita Gray

Venduta. Comprata. Condizionata.

Il mio nome è Blaire. Sono una combattente esperta e un’abile hacker, e sono a capo della sicurezza dell’uomo che controlla la malavita russa in Europa. Il suo nome è Maksim ed è il mio Padrone. Mi ha comprato quando non ero che una bambina e, da allora, mi ha brutalmente condizionato, per adorarlo e proteggerlo.

E io lo proteggo. Uccido coloro che cercano di fargli del male. Finché un giorno non mi cede in prestito a un altro uomo, che minaccia di spezzare ciò che sono e tutto ciò in cui finora ho creduto. Avrete bisogno di uno stomaco di ferro e di un cuore forte per leggere la mia storia, perché, credetemi sulla parola, non è una favola.

“Non direi semplicemente che io sia stata addestrata. Direi più “condizionata”. Il mio cervello funziona per compiacere e proteggere il mio Padrone senza che io debba pensare. All’inizio, lo trovavo inquietante; ora, ci sono abituata.”

Ed è finalmente giunta l’ora di conoscere questa Nikita dark, Blaire, l’eroina tanto forte e feroce da sembrare quasi un robot, condizionata fin da piccola come un cane da combattimento, per attaccare e uccidere, difendere o morire, incurante dei propri bisogni e del proprio dolore pur di considerare quelli del suo Padrone.

Leggere questa storia è fare un salto nel buio, più nero della pece, della mente di una vittima che non sa di esserlo, convinta dal proprio “addestratore” che ciò che lei conosce, tutto ciò che le viene fatto subire, accettare e accogliere quasi con gioia, sia una forma di (contorta) giustizia, di equilibrio tra lo sbagliare e l’essere puniti, con l’obiettivo di un continuo miglioramento, come appunto un cane addestrato a vincere sempre.

E quando non vince più? In quel caso può essere abbattuto. Blaire non crede di essere una persona, di avere dei diritti o dei meriti. Lei è solo un’arma, una proprietà nelle mani del suo efferato, sadico, malvagio aguzzino.

«Questo è tutto quello che conosco. Tutto quello che ho sempre conosciuto.»
Che cosa non darei per tornare da lui in questo momento. Mi manca il male che conosco.

Giuro che questa storia è scritta con una potenza di immagini e una scelta di parole e fatti, via via sempre più brutali, che ti fa dimenticare di battere le palpebre, quasi un thriller psicologico in cui fatichi a scorgere una qualsivoglia luce in fondo al tunnel di malvagità e male assoluto che “spetta” a questa giovane donna.

Tuttavia la sua mente abile e brillante e la sua pericolosità nel combattimento non ti fanno provare tutta la pena che le si dovrebbe concedere. E’ un rompicapo di avvenimenti e informazioni, alcuni combacianti, altri molto meno, in un ginepraio alternato di bugie e verità, ricordi e condizionamenti che non ti fanno chiudere il kindle finchè non hai girato l’ultima pagina.

Impossibile stabilire con sicurezza chi faccia del male a chi e in nome di cosa. Quasi ogni personaggio è corrotto e contorto, ogni verità viene celata e ogni ferocia disumana viene dimostrata.

«Le cose sbagliate sembrano sempre le più giuste.»

Ma quali sono le cose giuste per Blaire? Non certo quelle che noi tutti riconosciamo come tali. Infatti reagisce male quando qualcuno le mostra gentilezza o affetto perché non “riconosce” quei gesti, nel suo cervello non esistono, come se lei fosse un computer programmato a riconoscere ed eseguire solo un dato numero di informazioni.

Immaginiamo una bambina che venga picchiata, privata di cibo, calore e sonno per giorni, a cui venga insegnato che se farà quella certa cosa in un tempo minore, in modo migliore, nella maniera perfetta, avrà ciò che le serve o in caso contrario verrà punita. Crescerà condizionata a non sentire emozioni e privazioni, puntando ogni energia all’obiettivo, come fosse un animale.

Quando qualcuno la costringerà a riconoscere le emozioni, a prendere delle decisioni per se stessa, la destabilizzerà. Per Blaire è preferibile essere brutalizzata in ogni modo possibile piuttosto che uscire da quella zona di comfort che è rappresentata dal Padrone e dalle sue leggi bastone/carota. Meglio essere rapita o sodomizzata che ribellarsi e non essere più la bestiolina ubbidiente, la Cucciola leale e fedele del Padrone.

Oppure… in un angolo remoto del cervello, in fondo alla sua anima calpestata, piegata, umiliata e spezzata, c’è ancora un barlume di umanità, una scintilla di giustizia che le apra gli occhi e le permetta di riconoscere le cose come sono davvero?

Ho amato follemente leggere questo libro, ma non vi nasconderò la verità, quella di Blaire non è una storia facile da leggere. Non è un romanzo d’amore dove il bene sconfigge facilmente il male e i buoni ottengono passaggi per il paradiso.

E’ piuttosto una lenta e continua discesa all’inferno, che apprezzerete solo se il vostro desiderio è proprio quello di leggere un vero dark romance, di quelli crudi e violenti, scritto in maniera ipnotica e con dovizia di particolari. In tal caso di sicuro apprezzerete Blaire, le mille sfaccettature del suo carattere e le sue molte contraddizioni.

La sua storia vi commuoverà e v’indignerà. E sono sicura che, come me, non la dimenticherete mai.

Non sono sicura se preferirei morire piuttosto che vivere di nuovo in un mondo privo di emozioni.

Giudizio:

Classificazione: 5 su 5.

Sensualità:

Violenza:

Navillus

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