Bottoni e pizzo di Penelope Sky

Titolo Originale: Buttons and Lace

Usa, 2016

pag. 367

Protagonisti: Pearl, Crow

Casa editrice: Hartwick Publishing

Genere: Erotico

Serie Bottoni #1

Bottoni e pizzo di Penelope Sky

Gli devo un debito.
Uno molto grande.
Il pagamento non può essere regolato con soldi o favori.
Vuole una sola cosa.
Me.
Ad ogni azione corrisponde una ricompensa. Un bottone. Una volta che avrò riempito il suo vaso con trecentosessantacinque bottoni, mi lascerà andare.
Mi lascerà libera.
Ma devo guadagnarmeli uno per uno.
Sottomettendomi all’uomo più oscuro, più crudele e più bello che abbia mai conosciuto.

Quella sera all’asta sarebbero state vendute dieci ragazze.
Ognuna di loro avrebbe fruttato un milione di dollari.
Ma non mi sarei mai sottomessa. Avrei combattuto ogni singolo giorno finchè non fossi stata di nuovo libera.

Bottoni e pizzo è il primo della serie dei Bottoni, una trilogia erotica dalle sfumature dark che in America ha avuto molta fortuna e che da noi in Italia è appena “sbarcata”. E’ la storia di una schiava. E del suo padrone.

Un libro strano, che ha suscitato in me emozioni diverse e contrastanti. Ammetto di averlo iniziato molto prevenuta, credendolo una specie di doppione della serie dark dei Debiti della Winters, solo più romanticheggiante, ma mi sono dovuta ricredere. Ci sono diversi spunti qua e là presi da altri libri famosi, ma in tutta onestà, nell’ormai immenso patrimonio delle nostre letture rosa, quando mai possiamo trovare qualcosa di assolutamente originale, mai letto prima? Appunto mai.

E invece qui ci sono almeno un paio di tratti decisamente originali: la protagonista che non cade in fregola dopo venti pagine di botte e violenze perché ha colto la scintilla della pietà negli occhi dannati del suo torturatore, e i bottoni, usati come moneta di pagamento per l’ottenimento di qualcosa, in cambio di altro.
Peccato solo che insieme a queste due caratteristiche positive, nel libro ci sia la presenza di personaggi maschili alquanto patetici e decisamente poco apprezzabili. Un fidanzato privo di spina dorsale, un “padrone” privo di intelligenza e un torturatore privo di qualunque caratteristica utile a ricoprire la sua carica, o anche utile a farne un uomo interessante.

Mi è quasi parso che l’autrice volesse in principio scrivere un romanzo dark e poi, accortasi della propria incapacità di delineare un vero “cattivo”, dopo diverse prove, perché i finti cattivi sono almeno tre, abbia deciso di tramutarlo in un erotico a tinte scure. Le scene erotiche sono numerose ma poco coinvolgenti, mentre le scene più propriamente dark sono stemperate da un’assenza di particolari che le rendono adatte alla lettura anche dei più “sensibili”, ma nel contempo le fanno apparire ridicole o poco credibili.

Pearl, così si chiama la protagonista, viene costantemente battuta, violentata, privata del sonno, ma appare sempre in perfetta forma e bellissima, in grado di ricevere ospiti e impressionarli. Davvero? Deve essere una specie di Wonder woman…
Resta però apprezzabile, a mio parere, il tratto dominante di Pearl, che non perde mai di vista il suo obiettivo di liberarsi del suo proprietario, e il pagamento in bottoni, davvero originale.

Per questo e per la possibilità che intravedo di una vendetta davvero plateale, sono impaziente di leggere il seguito della storia.

Trecentosessantacinque bottoni erano un sacco di bottoni. Un sacco di tempo. Ma ogni volta sarei stata più vicina a tornare a casa.
Trecentosessantacinque bottoni mi avrebbero condotta alla libertà.

Giudizio

Classificazione: 3 su 5.

Sensualità

Violenza

Navillus

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