Alaska di Brenda Novak

Titolo Originale: Her Darkest Nightmare

Usa, 2016

pagine: 430

Protagonisti: Evelyn Talbot

Casa editrice: Giunti

Genere: Thriller

Serie Evelyn Talbot #1

Alaska di Brenda Novak

Una clinica di massima sicurezza, una tormenta di neve, alcuni fra i serial killer più spietati d’America.

Stanno accadendo strane cose nel piccolo villaggio di Hilltop, remota località dell’Alaska dove l’inverno è così gelido da ottenebrare le coscienze.

Da quando, tre mesi prima, è stata aperta Hanover House, una clinica psichiatrica di massima sicurezza che ospita con finalità scientifiche i più feroci serial killer d’America, nessuno dorme più sonni tranquilli e a nulla servono le rassicurazioni di Evelyn Talbot, la psichiatra trentenne e determinata che dirige l’istituto insieme al collega Fitzpatrick.

Soprattutto quando nella neve avviene un macabro ritrovamento: i resti di una donna, orrendamente martoriata. Per il giovane sergente Amarok è la conferma di ciò che ha sempre temuto: portare un branco di efferati assassini a pochi metri dalle loro case e dalle loro famiglie è stata una decisione estremamente pericolosa. Ma la sua fermezza si scontra con il fascino fragile e misterioso di Evelyn, il cui passato nasconde il più nero e atroce degli incubi.

E mentre una violenta tormenta di neve si abbatte sul paese rendendo impossibili i collegamenti e le comunicazioni, la psichiatra ha più di un motivo per pensare che quel primo omicidio sia un messaggio destinato proprio a lei e che l’ombra del passato la stia per raggiungere ancora una volta.

Alaska è il primo romanzo della serie Evelyn Talbot. Sono sempre stata incuriosita dai romanzi psicologici. La figura del profiler o dello psichiatra che ha a che fare con i cattivi che più cattivi non si può, ha sempre risvegliato il mio neurone pigro.
In questo caso, ho trovato pane per i miei denti. Certo, non è paragonabile al mio amato Donato Carrisi ma ogni tanto ci si deve accontentare, no?

La nostra Evelyn è la protagonista della serie e quindi anche del libro in questione. Si inizia nel passato quando lei è al liceo, è fidanzata, ha tutto quello che le serve e oltre, e si gode la sua adolescenza. Solo che come al solito le cose non sono sempre come sembrano. Qualcuno di molto vicino si rivela una minaccia, un fulmine a ciel sereno. Dietro a quella facciata normale si cela uno psicopatico che ha deciso di giocare a fare Dio, arrogandosi il diritto di vita o di morte sulle persone.

“Cogli l’ultimo respiro che abbandona il loro corpo. Li stai guardando negli occhi. Una persona in una situazione del genere è Dio!”
– Ted Bundy, serial killer, stupratore, rapinatore e necrofilo.

Ma a volte i miracoli avvengono e noi ci troviamo quindi catapultati nel presente.

Alaska, giorni nostri.

Evelyn è diventata una psichiatra con le palle. Il suo passato l’ha segnata così tanto da indurla a voler conoscere ogni sfaccettatura della psiche umana. Gli studi e la sua tenacia le han permesso di diventare un pezzo grosso tra i suoi colleghi, e la sua caparbietà l’ha aiutata a portare avanti un progetto, qualcosa di concreto finalizzato alla scoperta per prevenire le cattiverie nel mondo: un centro di detenzione psichiatrico di massima sicurezza tra le nevi dell’Alaska. Non si tratta semplicemente di una prigione. In questa struttura, la dottoressa Talbot vuole studiare e catalogare i vari disturbi manifestati dai soggetti presi in considerazione, per fornire una sorta di linea guida atta a far comprendere, prima che sia troppo tardi, se qualcuno è potenzialmente pericoloso.

“Noi serial killer siamo i vostri figli, siamo i vostri mariti, siamo ovunque. E ancora molti, fra i vostri bambini, moriranno domani.”
– Ted Bundy, serial killer, stupratore, rapinatore e necrofilo.

Ovviamente c’è del malcontento tra la popolazione locale, chiunque sarebbe spaventato all’idea di avere i peggiori criminali del paese dietro a quattro mura come vicini di casa. Diciamo che non sono nemmeno buoni nei confronti di Evelyn, alla fine è colpa sua se la minaccia è dietro l’angolo.
Tutto va per il meglio fino a quando viene ritrovato il corpo di una donna brutalmente assassinata. Immediatamente viene puntato il dito contro la dottoressa Talbot, di sicuro è colpa di uno dei suoi matti. In più, aggiungendo una bruttissima tormenta di neve all’equazione, ci troviamo di fronte ad una bella gatta da pelare.

Il tempo scorre inesorabile, le ore di luce sono sempre di meno e qualcuno di molto cattivo sta arrivando a prenderla. Ma il mostro fa parte del presente o del passato?

“Il dottor Fitzpatrick dice che tutti portiamo una maschera. E che negli psicopatici la maschera è più come uno specchio. Riflettono quello che pensano tu voglia vedere, perché dentro hanno il vuoto.”

Giudizio:

Classificazione: 4.5 su 5.

Sensualità: /

Violenza:

♦ Cherry ♦

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